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LODI E IL MERCATO IMMOBILIARE LODIGIANO visto dallo Studio Russo

14/02/2024

Canoni di locazioni, impennata dei prezzi nel 2023.

Lo studio evidenzia che a dicembre 2023 il prezzo medio a metro quadro in Italia è in crescita del 2,6% rispetto a un anno fa, anche se l’ultimo trimestre evidenzia una frenata della curva in salita (+0,2%). Il capoluogo di regione che ha performato meglio a livello di prezzo nell’anno appena trascorso è stato Trieste (2.079 €/mq), con una crescita che sfiora l’8%. Il più caro rimane comunque Milano, a 5.289 €/mq. a seguire Firenze che sfonda la soglia dei 4.000 euro/mq, in crescita del 3,4%. Lodi invece, dopo l’incremento dei prezzi al metro quadro nel periodo 2022/metà 2023, è leggermente in controtendenza con un calo del 1,2% e si attesta con un prezzo medio di 1730 €/mq e questa tendenza offre un’ottima opportunità per chi ha la possibilità di acquistare un immobile in alternativa ad investimenti come i Titoli di Stato (vedi grafico).

Come prevedibile, con i prezzi in crescita e la maggiore difficoltà ad accedere ad un mutuo, è sempre più difficile acquistare un immobile, tant’è che sempre più persone si stanno rivolgendo al mercato degli affitti e l’offerta non riesce a soddisfare la forte domanda davvero elevata! Questo ha portato ad un incremento rilevante ai prezzi delle locazioni, specialmente nelle città che offrono più opportunità lavorative e di collegamento ai grandi centri, ad esempio il collegamento tra Lodi e Milano, rafforzato dal “passante” Lodi – Saronno, che garantisce (salvo ritardi) di raggiungere Milano da Lodi e viceversa in soli 20 minuti.

Affitto a canone concordato, i vantaggi.

Gli affitti con contratto a canone concordato sono sicuramente più convenienti per entrambe le parti, più nello specifico l'ammontare del canone per quanto riguarda l'inquilino e le diverse agevolazioni fiscali delle quali gode il proprietario dell'immobile. Un proprietario che affitta un immobile ad uso abitativo applicando il canone concordato può risparmiare da un minimo del 30% ad un massimo del 52% sulle imposte derivanti dal reddito da locazione in base al regime contrattualente stabilito. Ad esempio per la cosiddetta “cedolare secca” l'imposta sostitutiva all’Irpef sarebbe pari al 10%, invece del classico 21%. Oltre a risparmiare buona parte dell'IMU, quest'ultima agevolazione però è accessibile solamente se l’immobile locato è adibito ad abitazione principale dell'inquilino ed in base alle direttive dei singoli Comuni (es. Lodi al momento dà un'agevolazione di circa il 50%). Come menzionato in precedenza un altro aspetto vantaggioso dei contratti d’affitto a canone concordato è che anche l’inquilino può usufruire di agevolazioni fiscali, godendo, oltre al canone inferiore rispetto a quello che sarebbe con un contratto a canone libero, di avere in seno alla dichiarazione dei redditi una detrazione di imposta in base al reddito. Come ultimo dato, parlando ivece di durata, la stessa potrà essere di 3, 4, 5 anni e così via, rinnovabile poi di 2 anni in 2 anni, salvo disdetta di uno dei contraenti ed a meno che non si vogliano rinegoziare gli accordi presi; più è lunga la durata e maggiori potrebbero essere i vantaggi...

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